Chi di noi non ha pensato almeno una volta di essere ibernato per sfuggire alla morte o per allungare il corso della nostra vita?
Potremmo svegliarci in un’altra epoca e scoprire un modo diverso da quello che abbiamo conosciuto, un mondo nuovo. E così, Cervasio, si ritrova a guardare una donna che sta per risvegliarsi dalla sua ipotermia.
Anello in argento, interamente lavorato a mano, corona da 8 topazi gialli con taglio rettangolare.
Al centro un corallo color rosa, recuperato da gioielli anni ‘50/‘60, stile moderno.
Soggetto rappresentante la lavorazione del sidro, realizzato in 3 versioni differenti, la prima nel 1972 in un unica scena, altre due realizzazioni negli anni ’90 con una particolare divisione a drappeggi delle scene che marcano ancora una volta il carattere dell’innovazione di Garofalo.
Il bene e il male, secondo Cervasio, avviene in una rappresentazione unitaria. Tutte le figure, possono generare il bene e il male che rappresentano le 2 facce di una stessa medaglia. Così l’angelo che è demonio allo stesso tempo, la donna divorata dai serpenti e dalle sue ambizioni che da la nascita alla fenice. Tutto sotto una nuova entità che osserva l’evoluzione del bene e del male, stavolta senza le fattezze di un vecchio con la barba ma di una donna alata.