Il presepe napoletano affonda le sue origini nel mondo esotico, mitologico, mistico della tradizione popolare di Napoli. La sua rappresentazione simbolica proviene dalle leggende, le sue credenze, le usanze napoletane incentrate sulla Natività ed i suoi rituali. “Gli esseri umani si dividono in presepisti ed alberisti e questa è una conseguenza della suddivisione del mondo in uomini d’amore e uomini di libertà.” Luciano De Crescenzo – Cosi parlò Bellavista.
La tradizione del presepe napoletano inizia da molto lontano, da luoghi fisici come San Gregorio Armeno e ogni anno giunge misteriosamente nelle nostre case.
«Te piace ‘o presebbio ?» è il tormentone che Lucariello rivolge al figlio Tommasino in «Natale in casa Cupiello» la celebre commedia teatrale tragicomica di Eduardo De Filippo e che bene incarna la tradizione del Presepe Napoletano: il presepe artigianale, quello fatto in casa che mette in scena pastori, personaggi e significati pregnanti.
La passione per la tradizione del corallo sono state la guida per la collezione Loffredo, dove Guglielmo Ganeri ha potuto realizzare le figure ispirate al Presepe e non solo.
Partire per lasciarsi alle spalle il passato ed affrontare il futuro senza rimpianti. Cervasio rappresenta questo cambiamento, immaginando di andare incontro al futuro ma guardando indietro, uno sguardo che racchiude la consapevolezza e la voglia di affrontare un cambiamento, una evoluzione.
Genny Cervasio è un incisore di cammei originario di Torre del Greco.
Nelle sue opere, Cervasio, combina figure classiche con quelle moderne, creando così una giusta armonia. La mano dell’artista molto curata e dettagliata nelle sue opere fa sì che, chi la vede entri nel suo mondo. L’ Amore e il Sé, dal punto di vista introspettivo, sono i temi principali che raffigurano l’artista, portando le sue incisioni ad un nuovo livello di visione dell’arte contemporanea. La mostra ospita 18 opere, riguardanti una parte del percorso artistico di Cervasio.
La particolarità di questa incisione a cammeo è data dalla possibilità di guardare l’oggetto anche capovolto.
I due estremi della nostra esistenza sono rappresentati dal feto e dal teschio, dalla nascita alla morte.
“L’evoluzione delle specie” è il titolo che Charles Darwin diede al suo studio sulla genetica. “Origin” di Dan Brown traccia un quadro fosco dell’evoluzione del genere umano. Cervasio, a modo su rappresenta quello che potrebbe essere il futuro, una completa integrazione tra uomo e macchina fin dalla gestazione. Segnali dal futuro, indicano una modifica del DNA in funzione dell’elettronica.