Ispirato al racconto della Bibbia di quattro cavalieri che cavalcano proprio nei nostri giorni. Rappresentano la guerra, la carestia, la morte e il primo condottiero vincitore in guerra contro il male, rappresenta Gesù che cavalca vittorioso.
Nel cammeo è raffigurata la storica battaglia tra Sabini e Romani per il dominio del territorio su cui sarebbe sorta la magnifica e millenaria città di Roma. Nella parte inferiore, incastonati nella struttura, sono presenti tre dei simboli più emblematici di Roma: la lupa, l’aquila e l’elmo di guerra.
Incisore: Agostino Centobelli.
Incisione a cammeo su conchiglia Cassis Madagascariensis (Conchiglia Sardonica)
Peso: 76,71 gr
Misura: 100 x 80 mm
Stile figurativo.
Sostegno: Pietra Ametista, appartenente alla famiglia dei Quarzi.
La raffigurazione delle estasi mistiche dei santi e delle loro visioni del divino, rappresenta uno dei temi più cari all’arte barocca. Bernini, con la sua “Estasi di santa Teresa” influenza quest’opera nella quale s’intravede un’estasi profana divergente da un afflato mistico. La visione, in chiave contemporanea, dell’estasi, non determina uno scontro tra sacro e profano, ma rivendica la sensazione dell’estasi di matrice fisica e non solo mistica.
Platone si chiedeva: “Perché non rivedere i nostri stessi pensieri con calma e pazienza, esaminandoli a fondo per capire che cosa rappresentano davvero dentro di noi?”. L’introspezione veniva molto spesso paragonata alla percezione e alla memoria. Ma che cosa significa davvero questa parola? La donna raffigurata realizza un’auto-osservazione dei processi della sua vita, grazie alla quale riesce a conoscersi meglio. Rappresenta la capacità di riflessione che la mente possiede per diventare cosciente dei suoi stessi stati e fare riferimento a essi.
Soggetto rappresentante il peccato che commisero i propri primogenitori, Adamo ed Eva. Vollero decidere da sé, tra il bene e il male ricevettero amare conseguenze, trasmettendo a tutta l’umanità il peccato, la vergogna e la morte.