Mascherare le proprio origini, interpretato proprio con l’utilizzo delle maschere che sono la firma inconfondibile del maestro, colorazione in collaborazione con i figli Filippo e Crescenzo ideatori della tecnica fantasy.
L’immaginazione umana vede l’aldilà come un regno misterioso che suscita sia timore che speranza. In molte culture, la sofferenza nell’aldilà è il risultato di un giudizio divino: le anime vengono sottoposte a punizione o purificazione in base alle loro azioni terrene. Questa sofferenza può essere fisica, mentale o spirituale, e può variare dal tormento eterno alla purificazione per la redenzione.
Il passaggio tra la vita terrena e l’aldilà è un punto di grande incertezza. Alcuni lo vedono come una soglia sottile, altri come un abisso profondo. È il momento della transizione, spesso avvolto nel mistero e oggetto di speculazioni. Apparizioni e sogni che sembrano venire da questo spazio temporale alimentano la nostra curiosità sul dopo.
La sofferenza nell’aldilà e il mistero del confine tra i mondi sono temi che toccano la nostra esistenza. Genny Cervasio con l’opera “Uno, Cento, Mille”, invoglia a riflettere sulla natura della vita, della morte e sul significato dell’eternità, spingendo le persone a esplorare le proprie credenze e aspirazioni spirituali.
Opera di Genny Cervasio
Incisione a cammeo su Cassis Madagascariensis (Conchiglia Sardonica)
Una delle ultime opere con soggetto classico realizzato da Gennaro, un interpretazione in chiave Garofalo della danza degli amorini di ispirazione dal famoso dipinto di Francesco Albani.
Per soggetti classici su cammeo sono intesi i soggetti che vengono ispirati da famose opere pittoresche o di soggetti tradizionali e tipici.
Una guerriera della famigerata tribù delle amazzoni. Rappresentata con una particolare tecnica di colorazione realizzata in collaborazione con i figli Filippo e Crescenzo ideatori e creatori della tecnica fantasy.
Tra i soggetti che l’artista preferisce incidere ci sono anche le persone più avanti con gli anni, due donne con due visi diversi rappresentano l’una la sapienza intervenuta con la maturità degli anni e l’altra, la evidenzia il contrasto, con la stoltezza che è legata al cuore dei più giovani.
Il bene e il male, secondo Cervasio, avviene in una rappresentazione unitaria. Tutte le figure, possono generare il bene e il male che rappresentano le 2 facce di una stessa medaglia. Così l’angelo che è demonio allo stesso tempo, la donna divorata dai serpenti e dalle sue ambizioni che da la nascita alla fenice. Tutto sotto una nuova entità che osserva l’evoluzione del bene e del male, stavolta senza le fattezze di un vecchio con la barba ma di una donna alata.
Tra i soggetti che l’artista preferisce incidere ci sono anche le persone più avanti con gli anni, due donne con due visi diversi rappresentano l’una la sapienza intervenuta con la maturità degli anni e l’altra, la evidenzia il contrasto, con la stoltezza che è legata al cuore dei più giovani.
Tutte le conoscenze che abbiamo ottenuto, alla fine, non ci rendono liberi, hanno innalzato muri immaginari intorno a noi costruiti con i mattoni delle regole. Tutte le informazioni che riceviamo da media e social non ci fanno vedere la realtà per quella che è.