La raffigurazione delle estasi mistiche dei santi e delle loro visioni del divino, rappresenta uno dei temi più cari all’arte barocca. Bernini, con la sua “Estasi di santa Teresa” influenza quest’opera nella quale s’intravede un’estasi profana divergente da un afflato mistico. La visione, in chiave contemporanea, dell’estasi, non determina uno scontro tra sacro e profano, ma rivendica la sensazione dell’estasi di matrice fisica e non solo mistica.
Statua raffigurante una Dama Cinese in Corallo Giapponese Naturale (Corallium Secundum).
Interamente inciso a mano.
Moderna seconda metà del ‘900 Ante Cites.
San Sebastiano in corallo Momo Kale (cerasuolo decaduto), definizione che indica che quando il corallo pescato era già morto e quindi assume un tono aranciato che normalmente non ha e che gli conferisce un tono che lo fa sembrare il nostro corallo di Sciacca.
Ispirato da una scultura di Frank Kuman, Cervasio ridetermina l’incontro, all’interno del ventre materno di due vite che potrebbero essere concepite insieme o soltanto uno, l’altro sarà vittima della natura. Solo la chiave dell’amore utilizzando la serratura del tempo potrà determinarne il risultato.
Nel 1988 ci fu un alluvione devastante a Bangladesh e una della immagini del tempo ispirò Francois Loffredo che chiese a Guglielmo Ganeri di dedicarle una scultura.
La visione fluida del genere influenza anche l’iconografia classica cattolica. La rappresentazione dell’angelo dalle fattezze maschili non rispecchia più la visione moderna delle immagini sacre, non solo, anche i testi sacri non determinano con esattezza il “sesso degli angeli”. Quindi, un angelo dalle fattezze femminili rende moderna la figura mistica rappresentata dall’artista.
Tutte le conoscenze che abbiamo ottenuto, alla fine, non ci rendono liberi, hanno innalzato muri immaginari intorno a noi costruiti con i mattoni delle regole. Tutte le informazioni che riceviamo da media e social non ci fanno vedere la realtà per quella che è.