Il bene e il male, secondo Cervasio, avviene in una rappresentazione unitaria. Tutte le figure, possono generare il bene e il male che rappresentano le 2 facce di una stessa medaglia. Così l’angelo che è demonio allo stesso tempo, la donna divorata dai serpenti e dalle sue ambizioni che da la nascita alla fenice. Tutto sotto una nuova entità che osserva l’evoluzione del bene e del male, stavolta senza le fattezze di un vecchio con la barba ma di una donna alata.
L’immaginazione umana vede l’aldilà come un regno misterioso che suscita sia timore che speranza. In molte culture, la sofferenza nell’aldilà è il risultato di un giudizio divino: le anime vengono sottoposte a punizione o purificazione in base alle loro azioni terrene. Questa sofferenza può essere fisica, mentale o spirituale, e può variare dal tormento eterno alla purificazione per la redenzione.
Il passaggio tra la vita terrena e l’aldilà è un punto di grande incertezza. Alcuni lo vedono come una soglia sottile, altri come un abisso profondo. È il momento della transizione, spesso avvolto nel mistero e oggetto di speculazioni. Apparizioni e sogni che sembrano venire da questo spazio temporale alimentano la nostra curiosità sul dopo.
La sofferenza nell’aldilà e il mistero del confine tra i mondi sono temi che toccano la nostra esistenza. Genny Cervasio con l’opera “Uno, Cento, Mille”, invoglia a riflettere sulla natura della vita, della morte e sul significato dell’eternità, spingendo le persone a esplorare le proprie credenze e aspirazioni spirituali.
Opera di Genny Cervasio
Incisione a cammeo su Cassis Madagascariensis (Conchiglia Sardonica)
Cammeo realizzato a tre strati, oltre al fondo marrone e il superiore bianco viene utilizzato lo strato superiore arancione che si trova nella coppa interna della conchiglia cassis madagascariensis, comunemente chiamata sardonica.
É da notare il particolare adattamento del soggetto al materiale, cosi naturale e casuale che lascia intendere la maestria e la bravura dell’incisore.
Partire per lasciarsi alle spalle il passato ed affrontare il futuro senza rimpianti. Cervasio rappresenta questo cambiamento, immaginando di andare incontro al futuro ma guardando indietro, uno sguardo che racchiude la consapevolezza e la voglia di affrontare un cambiamento, una evoluzione.
Il bene e il male, secondo Cervasio, avviene in una rappresentazione unitaria. Tutte le figure, possono generare il bene e il male che rappresentano le 2 facce di una stessa medaglia. Così l’angelo che è demonio allo stesso tempo, la donna divorata dai serpenti e dalle sue ambizioni che da la nascita alla fenice. Tutto sotto una nuova entità che osserva l’evoluzione del bene e del male, stavolta senza le fattezze di un vecchio con la barba ma di una donna alata.
Nel 1988 ci fu un alluvione devastante a Bangladesh e una della immagini del tempo ispirò Francois Loffredo che chiese a Guglielmo Ganeri di dedicarle una scultura.